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Laurent Piemontesi ADD training in Milan at Formainarte

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Due giorni all’insegna del Parkour in compagnia dei suoi fondatori, i membri del gruppo Yamakasi, Laurent Piemontesi e Yann Hnautra, per assaporare il clima dell’autentico Parkour, con il suo duro allenamento, il divertimento che non manca mai, e tanta energia positiva. 
Non serve avere particolari capacità sportive, servono solo buona energia!
Un’esperienza unica,
Un’occasione da non perdere!

Programma:
–Sabato 10 Novembre:
Ceglie Messapica, campetti di S.Anna e dintorni (Via Angelico Beato).
dalle ore 14:00 alle 20:00 circa
(in caso di prevista pioggia l’allenamento sarà spostato con preavviso nella stessa location di Domenica 11)

-Domenica 11 Novembre:
San Vito dei Normanni, ExFadda (via Brindisi)
dalle ore 10:00 alle 18:00 circa

Costo di partecipazione:
31€ (o 21€ per giorno singolo)
Se avete bisogno di pernottamento vi faremo sapere a breve.
Per info contattatemi all’indirizzo e-mail danieleciciriello@yahoo.it

, all’indirizzo Facebook “Daniele Musashi”, o al numero 3385915234

Forza e Pace

If you think you train hard……train harder

Laurent Piemontesi

A small summer 2010 project from Laurent Piemontesi and the Streetmovement Crew. ENJOY

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Prepariamoci conoscendo meglio uno dei protagonisti, colui che ha fondato l’«art du déplacement»: Laurent Piemontesi.

Come mi spiega subito Laurent, “all’inizio non c’era nome, metodo o forma. Uscivamo per allenarci alla ricerca sopratutto della forza. La visione che avevamo della forza, ad essere onesto, era caricaturale.
Poi il primo nome dato alla disciplina fu «l’Art Du Déplacement». Da lì sono nati Parkour et Free running”.

Cosa ti ha spinto verso «l’Art Du Déplacement»? Com’è nata questa idea?
«L’Art Du Déplacement» ha un alto valore attrattivo legato ai salti, e certamente questo ha spinto me e molti altri ad avvicinarmi ad essa. Ma più di ciò che mi ha spinto sono rilevanti le cose che mi hanno fatto perdurare. La ricerca della forza, la libertà e l’amicizia. L’avventura umana.
E’ difficile dire come sia nata questa idea. E’ cominciato come un gioco, poi i giochi sono diventati più duri e più seri.
Superato però l’aspetto ludico della disciplina, possiamo dire che questa è nata sui dolori. Ognuno di noi aveva il proprio e l’ha affrontato all’interno dell’allenamento, insieme agli altri.

Che sviluppi credi possa avere questa disciplina in futuro?
Spero che si sviluppino maggiormente l’aspetto sportivo, artistico ed educativo senza perdere troppo lo spirito delle origini. Al centro di tutto deve esserci sempre l’essere umano.
Si tratta di un aspetto fondamentale, che spiegha perché questa disciplina abbia un alto valore educativo.
C’è concretezza, non solo teoria. Ragazzi e adulti possono ritrovare i valori che hanno imparato o stanno imparando a scuola e in famiglia.
«L’Art Du Déplacement» è una metafora della vita.

Come immagini possa mutare, sul lungo periodo, il rapporto tra il movimento e gli spazi urbani, grazie anche all’importanza che discipline come il parkour ed il free running stanno assumendo?
Spero che vi sia una crescente armonia, che si traduca anche in un maggiore rispetto per gli altri.
Inoltre, per un buon dialogo con lo spazio urbano non bisogna avere “paura” della città ma amarla. Mi sembra importante sentirsi bene dove viviamo, craare spazi urbani pensati per la gente che vi vive.
Tutto ciò aiutera ognuno a potere esprimere la sua parte creativa e ad avere meno paura dei altri.
Bisogna creare spazi che favoriscano incontri.

Nell’iniziare a fare questo sport, in molti sono bloccati dalla paura di potersi fare male. «L’Art Du Déplacement» però è più che una disciplina fisica. Che consiglio daresti dunque a chi volesse cominciare?
La paura di farsi male è normale: è il segnale che non siamo pazzi ma abbiamo coscienza del pericolo.
Il lavoro si fa sulla paura. Bisogna avanzare per piccoli passi, fare potenziamento per proteggere il corpo e sviluppare le capacità naturali. Allo stesso tempo bisogna occuparsi dell’aspetto tecnico. La parte sconosciuta diventa allora meno importante di quella conosciuta: a quel punto saranno piu le certezze che non lo stress o la paura.

In tutti questi anni, quale è stato per te il momento o l’esperienza più emozionante che hai vissuto con «l’Art Du Déplacement»?
Mi dà e mi ha dato l’opportunità di viaggiare tanto, scoprire culture e persone nuove in modo diretto, senza il filtro della televisione, dei libri etc… E’ un’esperienza che mi piace sempre di più. Si scopre la bellezza dell’anima in tutte le parti del mondo.
Poi penso concretamente che la cosa più bella che mi ha permesso di fare questa disciplina sia stato allenare 5 ragazzi del mio quartiere che ora lavorano come artisti per il Cirque du Soleil a Las Vegas.

Qual è stata la sfida più dura che ha dovuto superare?
Come ciascuno, quella di tutti giorni. La vita.

Puoi dedicare un messaggio alla community di Urbanamente Vitale?
Un saluto speciale a Urbanamente Vitale: ci vediamo presto per parlare di tutto questo! Laurent

Grazie mille!

L’appuntamento con Laurent e gli altri ospiti del workshop è dunque per questo giovedì 20 Gennaio alle 10 al complesso universitario di S. Giovanni in Monte (Aula Prodi) a Bologna.

Non potete mancare!

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http://www.yamakasi-foundation.org/

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The best is the one who does the best with himself or herself. Not one day in life but for all days during the wole life.
That is the yamak spirit.
Yamak spirit has also the responsability to defend and represent human values like respect, courage, sharing… Tolerance. From the begining we started to teach that discipline we always tried to do it, and we still continue. For what? There are no medals and we don’t want it. I think we just love people and we want the best for them.
Do we wil preserve that?
Yes…
I m a dreamer… And i smile

septembre 2010